24 aprile 1958
Cara L.
Ti chiedo scusa per il ritardo con cui ti mando mie notizie, ma le cose non sono andate come nei miei programmi e, anche se da questa prima riga avrai già capito quale grave fatto li ha sconvolti, preferirei procedere con la calma che mi è concessa da una potente dose di sedativo. Ti scrivo infatti solo ora, mentre mi trovo in una camera del Noč' e fuori imperversa la tipica tempesta primaverile di cui tanto mi parlava Jonathan. Esatto, mia cara amica, hai capito.
Sono tornata a Bistritza.
Come già detto, non era una deviazione programmata, ma la definisco obbligata, poiché nel momento st